Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)

Il cambiamento

Chi ha spostato il mio formaggio?
di Spencer Johnson

“Nella mia attività di medico talvolta incontro persone che ritengono di avere diritto a quello che gli è stato “tolto” e quando lo perdono si sentono vittime di un’ingiustizia. Ebbene, queste persone sono esposte alle malattie più di quelle che accettano la situazione e si mettono subito in moto per superare il problema.”
(…)

[Cover] La mia donna - Pooh








Cover da me realizzata con piano digitale Yamaha CVP405, di uno dei più bei brani dei Pooh.




Per Laura







Brano da me composto e dedicato interamente alla mia dolce metà!




Guardare dentro di sé

Lettere a un giovane poeta
di Rainer Maria Rilke


Parigi, 17 febbraio 1903

Egregio signore,
la sua lettera mi è giunta solo alcuni giorni fa. Voglio ringraziarla per la sua grande e cara fiducia. Poco altro posso. Non posso addentrarmi nella natura dei suoi versi, poiché ogni intenzione critica è troppo lungi da me. Nulla può toccare tanto poco un’opera d’arte quanto un commento critico: se ne ottengono sempre più o meno felici malintesi. Le cose non si possono tutte afferrare e dire come d’abitudine ci vorrebbero far credere; la maggior parte degli eventi sono indicibili, si compiono in uno spazio inaccesso alla parola, e più indicibili di tutto sono le opere d’arte, esistenze piene di mistero la cui vita, accanto all’effimera nostra, perdura. (...)


Fantasia di Natale


Portacandela in legno a forma di stella
verniciato con colori acrilici coprenti rosso e blu, decorato con foglia d'oro e argento.